Alfredo Cospito: lo Stato in allerta

0
Alfredo Cospito: lo Stato in allerta

Il 24 febbraio la Cassazione deciderà se mantenere o meno il regime del 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito

Il 24 febbraio la Cassazione, anticipando l’udienza già fissata in precedenza, deciderà se mantenere o meno il regime del 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito, detenuto nel centro medico del carcere milanese di Opera.

Alfredo Cospito è in sciopero della fame da 110 giorni. Per lui il Tribunale di sorveglianza del capoluogo lombardo potrebbe valutare il ricovero in ospedale per gravi motivi di salute. Ciò che preoccupa le istituzioni, però, è l’escalation di proteste innescate anche a Roma dagli anarchici. E che chiedono il ritiro del carcere duro nei confronti di Cospito, così come in generale l’abolizione del 41 bis per tutti i detenuti.

La Questura ha disposto una serie di rafforzamenti dei presidi a obiettivi ritenuti sensibili, che potrebbero essere presi di mira.

Episodi si sono già verificati nelle settimane scorse con un primo attacco all’Appio Latino. Poi il livello si è alzato, con l’incendio delle auto della Tim in via Val di Lanzo, a Montesacro, e le molotov lanciate nel parcheggio del commissariato Prenestino. E gli scontri con la polizia nel cuore di Trastevere, ai quali ha fatto seguito l’occupazione della facoltà di Lettere della Sapienza.

Prima della decisione dei giudici, visto che la vicenda Cospito è ormai nazionale, tanto da coinvolgere governo e opposizioni, è stata aumentata la vigilanza attorno alla cittadella giudiziaria di piazzale Clodio, così come al Palazzaccio, alla sede della Direzione nazionale antimafia in via Giulia, al ministero della Giustizia in via Arenula e al Viminale. E poi a commissariati di polizia e caserme dei carabinieri, così come a stazioni ferroviarie e strade ad alto scorrimento. 

Nel lungo elenco di obiettivi che, come disposto dal ministero dell’Interno a livello nazionale, e come si è discusso nei giorni scorsi durante un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica in Prefettura, ci sarebbero anche scuole e università, insieme con alcune personalità fra magistrati, imprenditori, responsabili delle forze dell’ordine.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *